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sabato 24 ottobre 2015

Esecuzioni immobiliari: le sorti del C.T.U con l'avvento della Legge 132/2015

La conversione in legge del D.L. 26/07/2015 n.83 non porta novità positive per i C.T.U.
La Legge 132/2015, contenente "Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria" in vigore dal 21 agosto scorso, introduce importanti novità sulla parcella del C.T.U. impegnato nelle esecuzioni immobiliari.
Nello specifico viene stabilito che "il compenso dell'esperto o dello stimatore nominato dal giudice o dall'ufficiale giudiziario è calcolato sulla base del prezzo ricavato dalla vendita. Prima della vendita non possono essere liquidati acconti in misura superiore al 50% del compenso calcolato sulla base del valore di stima".
In pratica il C.T.U. potrà richiedere un acconto massimo pari al 50% del compenso (applicando l'art.13 delle tabelle allegate al D.M. 30/05/2002) determinato sulla base del valore di stima dell'immobile.
A vendita avvenuta, il compenso complessivo dell'esperto sarà, invece, calcolato in base al prezzo ricavato dalla vendita dell'immobile, che potrebbe essere inferiore al valore di stima!
Personaggi illustri del campo tecnico hanno detto la loro, come Calogero Lo Castro, presidente nazionale di Confedertecnica che dichiara «La conversione del decreto legge 27 giugno 2015 n.83 che prevede che i compensi dei CTU siano calcolati sulla base del valore di vendita e non su quello stimato è un irricevibile insulto, un controsenso giuridico e l'ennesima dimostrazione che il Governo ha deciso di esasperare la sofferenza dei professionisti tecnici. La norma costituisce un assurdo giuridico per il quale vogliamo protestare con forza. Il CTU che esegue il suo lavoro non verrà più pagato sulla base di una legittima parcella ma con una percentuale infinitesimale derivante dall'ipotetica vendita del bene immobile, che nei casi di fallimento ed asta potrebbe risultare inferiore rispetto alla stima stessa del perito. In contraddizione con tutti gli annunci e le promesse del Governo - prosegue il presidente di Confedertecnica - continuiamo ad assistere ad un autentico martirio dei professionisti tecnici, costretti a subire iniqui provvedimenti come quello di questo Decreto. Adesso dal lavoro del professionista che esegue la sua perizia a quando questa può essere saldata, possono trascorrere anni ed anni: solo in seguito alla avvenuta vendita del bene stimato, prevede il dispositivo di attuazione approvato, il CTU riceve il suo compenso.»

Legge 132/2015


Fonti: